Reazioni&Recensioni


MARIALUISA FAGIANI - Non è un documentario, è una metafora: il “making of” di uno spettacolo la cui “prima” sembra non arrivare mai;



ADRIANO BARONE - L'ironia è l'unico atteggiamento che ti permette di non
impazzire di fronte alla mancanza di senso che tutto pervade.



STEFANO MANGINI - E' capostipite di un genere, all’interno del quale non ha ancora paragoni, sebbene già si appresti a dettarli.

EUGENIA LENTINI - Sempre sul filo di lama: da una parte il baratro della banalità, dall’altra la costruzione, attraverso il personalissimo vissuto delle “ragazze”.

CLAUDIO AIOLFI - Narrare senza necessariamente vedere il volto di un personaggio, lascia lo spazio di metterci anche il proprio. Ho trovato questa cosa sottile, geniale.

PIA MARY - Paradossalmente, per me, il tuo film è stato rassicurante, proprio per il fatto che è stato in grado di procurarmi ansia!








PROSSIME PROIEZIONI






giovedì 10 giugno 2010

VITO CONTENTO - CRITICO CINEMATOGRAFICO Direttore editoriale di Rifrazioni, dal cinema all'oltre. www.rifrazioni.net

10:43 è uno di quei momenti che non fa piacere a un critico, ahimé non mi è piaciuto per nulla, 10:44 mi spiace 10:44 mi ricorda quasi un reality, tipo il prototipo quello dei ragazzi in appartamento a Bologna 10:44 per carità il mestiere si vede tutto 10:45 ma dubito tu mi abbia chiesto un parere se sai girare o meno 10:45 perchè lo sai già 10:45 ma loro, le donne sono di scarsissimo interesse 10:46 direi tutto il work in progress. sul dafarsi poco interessante 10:46 anche il tuo scazzo con la sceneggiatrice 10:48 mi sa che ha vinto il reality, perchè non c'è chessò una seconda parte che prende una piega poetica 10:48 o epica 10:48 lo dimostra il fatto che il tuo spessore registico 10:49 traspare più all'inizio che in tutto il resto
beh all'inizio giri immagini 10:49 c'è immagine 10:50 poi ci sono parti dove vengono riprese come tossico dipendenti, sulle mani, sulle gambe, secondo me il problema fondamentale sono il soggetto 10:50 cioè la combricola di donne 10:51 mai visto donne meno femmine, sensuali, tutte con la mazza su per il culo 10:53.
C'è fra di loro, un senso di democrazia, sul nulla, sulla assenza di idee, sul dubbio che è nauseabondo. Sembra che siano costrette a parlare a turno, per dire qualcosa di interessante, che non sono in grado di dire mai, né sul film da fare, né sul precariato o chissà quale altra tematica sociale. Sono impregnate di un sociale che non c'è e quindi hanno dentro di sé, esprimono, lo stesso nulla del nulla dell'odierno sociale.
Ah beh probabile, ora critichi la provenienza sociale del critico! criticare non vuol dire stroncare 10:54 vuol dire più immedesimarsi 10:54 ho militato in rifondazione diversi anni 10:56 beh ho conosciuto anche le femministe che sanno non confodere tra la loro discriminazione sul lavoro e il piacere di fare un pompino, tra i loro traumi psicologici e i loro obbiettivi politici 10:56 il problema che è un gruppo talmente confuso che danneggia il film, perché non escono mai posizioni concrete, non c'è un'autorità intellettuale 10:57 non c'è una suggestione di pensiero forte, è il tempo che mancano pensieri forti, magari venissero, anche sbagliati, producono nuovi pensieri. 11:00 allora probabile che non mi piace perchè amo Nietzsche e la sua Volontà di Potenza 11:04
La pratica Nietzschiana per quanto difenda la mediocrità 11:05 è una pratica delle virtù esibite, un conto è la pratica della contraddizione Nietzschiana
11:05 quasi sempre fra due estremi radicali 11:06 un conto è il non pensiero, la mediocrità, il dubbio permanente 11:08 ma non vado al cine, o apro un libro,
per trovarci la vita 11:08 un reality fatto meglio non mi interessa 11:09 certo era meno noiosa la vita quando un bimbo vedeva un padre essere arrestato per aver rubato una bicicletta 11:09 anche se dubito non sia ancora così, la vita 11:10 c'è chi fa ancora cose epiche, chi attraversa ammassato in camion il deserto poi prende un gommone e passa l'estate a venedere collanine sulla spiaggia avulso dal suo mondo e da quello che ora sta calpestando cancellato dalla risacca 11:11 beh nel film traspare, come purtroppo traspare il tuo continuo rispetto verso chi non sa che pesci pigliare 11:12
e apre la bocca senza pensare 11:12 in sto film non ci sono rivelazioni, c'è quasi una pietas , da qui credo Aspettando (la) Madonna. 11:14 un grande fratello con la pietà non so se sia peggio o meglio, ci penserò 11:16 condivido pienamente (la recensione di Maria Luisa Fagiani) e ti ringrazio 11:16 ora so che se un ottimo regista cerca di distruggere la televisione non ce la fa 11:17 Non guardo la tivù, ma amo le fiction americane (la palestra del miglior cinema americano) e guardo solo quelle e il tennis perchè gioco a tennis 11:21 Debord non era arrivato a dire che la gente sarebbero diventati perfino attori, aveva detto che la gente era pubblico all'estremo della spettacolarizzazione della società. Ora la gente fa perfino l'attore e c'è il mistero perchè c'è un pubblico che ama ammirare se stesso 11:23 nella sua assenza totale di identità, pensiero e capacità di sognare
11:24 nella sua totale assenza di poesia 11:24 come se amasse vedere il proprio cadavere 11:25 dunque come sosteneva C. Bene, il danno che si fanno, da soli, i sedicenti artisti 11:25 e che vogliono realizzare opere d'arte 11:25 e non essere opere d'arte. Non dovresti aspettare madonne o miracoli, dovresti crearti. Se ti crei, la creazione viene da sola.

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